Smaltire Hitler. Dalla cantina al museo
Periodo
05. Aprile – 09. Novembre 2025
Luogo
Edificio 35 & 33

Il Museo del Forte di Fortezza presenta la mostra “Smaltire Hitler. Dalla cantina al museo”, ideata dalla Casa della Storia austriaca.
Cosa fare con i resti del nazionalsocialismo? Devono essere conservati in un museo? Devono essere smaltiti? È giustificabile venderli nei mercatini delle pulci o su Internet? La mostra “Smaltire Hitler” si interroga sulla responsabilità sociale nel trattare le reliquie del nazionalsocialismo ed esamina come questi oggetti possano rafforzare la consapevolezza democratica nel presente.
La nuova mostra temporanea “Smaltire Hitler. Dalla cantina al museo”, ideata dalla Casa della storia austriaca (hdgö), fa luce sulla gestione delle reliquie del nazionalsocialismo e del fascismo. La mostra affronta le seguenti domande: cosa fare con i resti del nazionalsocialismo? Dovrebbero essere smaltiti, portati in un museo o addirittura venduti? In che modo questi oggetti influenzano la nostra cultura della memoria?
La mostra presenta 11 donazioni della collezione hdgö, tra cui i busti di bronzo di Hitler ritrovati nel 2017 nei sotterranei del Parlamento austriaco e una tenda della Wehrmacht usata in seguito dai bambini. Questi oggetti non solo raccontano la storia del nazionalsocialismo, ma anche le mutevoli percezioni e i modi di affrontarle nel corso dei decenni. Una parte interattiva della mostra invita i visitatori ad esplorare la questione di come essi stessi tratterebbero i manufatti nazisti. Possono votare ai “tavoli decisionali”: Conservare, distruggere, vendere o conservare in un museo?
La mostra allarga la discussione a una prospettiva regionale, in particolare nel contesto dell’Alto Adige, che ha subito l¢influenza di due dittature, il fascismo e il nazionalsocialismo. Sono esposti oggetti provenienti da musei e archivi altoatesini e da prestiti privati che documentano l¢eredità di queste due dittature. Questi cimeli invitano i visitatori a guardare con occhio critico alla storia e al complesso intreccio tra ideologia, politica ed esperienza personale.
Un esempio è la collezione di libri della biblioteca della scuola di specializzazione militare della Gioventù italiana del littorio, aperta a Bolzano nel 1939. Questi libri sono stati raccolti dopo lo scioglimento della GIL e documentano il carattere ideologico dell’epoca.
Il curatore Andrea di Michele sottolinea: “Attraverso gli oggetti, la mostra incoraggia i visitatori a riflettere sulla natura del fascismo e sulla sua capacità di plasmare la vita quotidiana di ognuno. Ogni oggetto è legato a una storia concreta di individui e famiglie che si estende fino ai giorni nostri”.
La mostra ci sfida a riflettere sul modo in cui affrontiamo il passato. In un momento in cui i movimenti estremisti di destra sono di nuovo in crescita, è importante ricordare attivamente e analizzare criticamente. La curatrice Sandra Mutschlechner spiega: “La mostra sfida i visitatori a confrontarsi con i resti del fascismo e dell’ideologia nazista e a riflettere sul ruolo del ricordo nella nostra società”.
Tre posizioni artistiche e letterarie di Rossella Biscotti, Esther Straus e Lene Morgenstern aggiungono un’ulteriore dimensione alla mostra e invitano i visitatori ad avvicinarsi al tema in modo diverso e da una nuova prospettiva.